lunedì 15 marzo 2010

Per Non Dimenticare & Andare Avanti 1

In questo e nei prossimi posts presenterò una breve rassegna stampa tratta da internet: la rete è libera ed ha la memoria lunga; conserva e non nasconde nulla a chi vuole trovarela verità; accende invece i riflettori su coloro i quali vorrebbhero celare le malefatte del passato dietro il velo del tempo

da il Centro (quotidiano dell'Abruzzo) del 10 dicembre 2009

TORNA IN PISTA ANDREA BURACCHIO

VERSO IL VOTO Il rientro sulla scena con un incarico politico: condurrà le trattative sulle candidature di marzo

di Fabio Casmirro

CHIETI. C’è un nome di ritorno nell’agone politico in fermento per le comunali di marzo. Ufficializzato ieri l’incarico al nuovo coordinatore cittadino dell’Udc, ed è un nome che i teatini conoscono molto bene: dopo 16 anni di silenzio, rientra sulla scena Andrea Buracchio. Una nota del responsabile provinciale del partito, Angelo Cellini, annuncia la notizia che equivale a una bomba per gli attuali assetti maggioritari, indecisi a ufficializzare candidature e impegnati a trovare equilibri di coalizione sempre più incerti.

«In considerazione dell’urgenza che le attuali circostanze impongono», scrive Cellini, «ho proceduto a nominare responsabile comunale dell’Udc di Chieti l’avvocato Andrea Buracchio». Poche parole, quasi un’affermazione distratta per chi è alle prese con la campagna di adesione del partito all’Unione di centro. Così, l’ex giovane sindaco travolto dalle vicende di tangentopoli nel febbraio del 1993, a cinquant’anni, è pronto a riprendersi quel ruolo politico che lo aveva incoronato primo cittadino alla fine degli Ottanta con una valanga di consensi, circa diecimila voti, un record autentico per Chieti nell’epoca della legge elettorale proporzionale.

Poi le accuse di corruzione, assieme a gran parte della giunta del ‘93, l’arresto e i patteggiamenti a chiudere una lunga storia amministrativa che sembrava definitivamente finita nella polvere, soprattutto per le conseguenze provocate alla comunità: una dichiarazione di dissesto finanziario e gravissimi ritardi nella gestione di una città che fa ancora fatica a rialzarsi. Il «ritorno» di Andrea, al posto del fratello Emanuele, che negli ultimi quindici anni è stato il referente politico dei Buracchio, in realtà era nell’aria.

Già entrato nell’area di Forza Italia, ma rimasto sempre dietro le quinte a gestire quel pacchetto di consensi sempre tributato a una famiglia che, nei primi Sessanta, aveva eletto un altro sindaco, Nicola, oggi Andrea Buracchio fa cadere ogni imbarazzo e torna da referente cittadino di un partito, l’Udc, alleato molto prezioso per garantire la vittoria a uno degli schieramenti in lizza per le comunali di primavera. Buracchio condurrà con il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, la trattativa per la candidatura a sindaco nella coalizione di centrodestra.

Si sa che il Pdl presenterà Umberto Di Primio, avvocato e vicepresidente del consiglio comunale, numero 2 nella prima giunta di Nicola Cucullo, il sindaco missino che, a furor di popolo, aveva conquistato la piazza sulla scia degli scandali provocati proprio dalla Dc di Buracchio. Oggi un cerchio si chiude. L’ex sindaco cacciato dalla destra, torna in politica per allearsi con chi, più di ogni altro, era schierato sul fronte giustizialista.

In realtà, l’Udc non ha ancora sciolto il nodo delle alleanze per il Comune. Ma il quadro politico locale, la Provincia conquistata con una coalizione di centrodestra, lascia solo uno spazio teorico all’Udc per un riposizionamento nel centrosinistra, a meno di sconvolgimenti politici nazionali imprevedibili. Prospettiva peraltro esclusa dal coordinatore del Pdl, Mauro Febbo, che parla senza esitazioni di vittoria assicurata a marzo per la sua parte politica.

Nell’altro polo, resta la designazione del Pd per Francesco Ricci, che in questi giorni è impegnato a definire accordi con altri due portabandiera dei «moderati»: Liberato Aceto e Bruno Di Paolo. Su entrambi i fronti, la partita sembra però tutt’altro che chiusa.

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