lunedì 15 marzo 2010

al meglio non c'è mai fine... 4




5 anni di fatti... 5 anni di lavori pubblici a Chieti

VIA DEI VESTINI
Con la Piazza di via dei Vestini si è realizzato uno degli scenari di Chieti (Chieti città dello sport, della salute e del benessere) che abbiamo progettato con il Piano Strategico adottato dalla nostra amministrazione e che definisce il ruolo che la nostra città intende svolgere rispetto all’intera area metropolitana. La Piazza di via dei Vestini è il cuore di questo scenario. Il cuore di una zona della nostra città considerata a torto e per troppi anni periferia nonostante l’insediamento dell’Università e il Policlinico. Un polo importantissimo sviluppatosi senza una programmazione e infrastrutture.
Abbiamo colto la grande opportunità offertaci dai Giochi del Mediterraneo 2009 e abbiamo inserito il progetto nell’ambito delle opere di completamento infrastrutturale: siamo riusciti ad attivare e utilizzare le risorse (2 milioni e 850mila euro) per la realizzazione di questo grande intervento di riqualificazione urbana.
1500 metri quadri (su 2900mq totali) di prato, la forma e l'andamento dei percorsi che tengono conto delle relazioni con gli elementi strutturanti l'area (il Rettorato, e l’Auditorium in costruzione), il facile accesso, la massima flessibilità d’uso degli spazi fanno della piazza di via dei Vestini il luogo ideale per feste, incontri, conferenze.
Sono stati conservati gli alberi storici ed è stata prestata particolare attenzione per le utenze deboli, con percorsi pedonali sicuri e spazi per la sosta e per l’accesso ai mezzi pubblici.
Per garantire questa qualità e fruibilità, si è scelto di interrare il sedime stradale veicolare, privilegiando quello pubblico della filovia, che rimanendo in quota diviene il collegamento ideale e diretto con il Campus, l’Ospedale e anche il Villaggio Atleti Giochi del Mediterraneo.

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5 anni di fatti... 5 anni di lavori pubblici a Chieti

RIQUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA ED AMBIENTALE DELLA VILLA COMUNALE
Dal 6 agosto 2009 la Villa Comunale è tornata ai cittadini dopo una riqualificazione architettonica e ambientale che la rende di nuovo punto di incontro e di benessere della città.
Si è infatti conclusa la prima parte dei lavori del più importante intervento di riqualificazione architettonica e ambientale sull’antico terreno di Villa Frigerj diventato Parco della città alla fine dell’800.
Il progetto, a cura dell’architetto Dario Di Luzio e dell’Ingegnere Angelo Di Monte è stato a lungo pensato, c’è stata un’accurata scelta dei materiali. Si sono ricercati (anche fisicamente) i pezzi perduti. La riqualificazione ha recuperato gli elementi che conservano la memoria storica ed in grado di trasmetterla alle generazioni future: il sistema dei laghetti con i ponticelli e la statua del Nettuno, le sedute in graniglia di cemento, il fontanino.
Sul laghetto più ampio è stata realizzata di una sequenza di tre larghi gradoni da dove assistere a piccoli spettacoli artistici sulla sponda opposta su apposita platea circondata dall’acqua ed opportunamente valorizzata da giochi di acqua e illuminazione. Il ponticello, l’affaccio balaustrato e la statua del Nettuno diventano le quinte di questo “teatro sull’acqua”.
L’antica fontana di ghisa, presente agli inizi del novecento in piazza Vittorio Emanuele II (i cui pezzi sono stati recuperati in diversi angoli della villa stessa) è stata in parte ricomposta e resa funzionale andando a costituire il fulcro della connessione del sistema dei laghetti con il viale. Il recupero dei ponticelli è stato differenziato: in modo filologico il più piccolo con la ricomposizione secondo le originali forme ancora riconoscibili e con l’utilizzo dello stesso materiale; con nuove balaustre in acciaio fitoformi il più grande. Restaurata la statua del Nettuno con il ripristino del gioco d’acqua dalla bocca del pesce, la pulitura della statua, la ricostruzione delle parti mancanti, l’illuminazione. Altro elemento che conferisce identità alla Villa Comunale sono le panche di graniglia di cemento.
La pavimentazione del viale IV novembre è caratterizzata da un ordito regolare di lastre di pietra sul quale è impostato un delicato ricamo cemento lavato fine con sviluppo lungo l’asse del viale stesso a sottolinearne la convergenza verso la fontana monumentale. Dal disegno elicoidale delle fasce partono i caratteri ereditari della cultura Teatina: i versi dei sonetti sei-settecenteschi incisi su lastre di ghisa ed inseriti sulle sottili fasce trasversali, scandiscono il cammino lungo il viale. La scrupolosa ricerca di testi che fossero rappresentativi dell’appartenenza e dei sentimenti del luogo ha portato a considerare il XV sonetto della Centuria di Federico Valignani (1729) e l’Invoglio Primo del De’ Furti Virtuosi Al Tempo di Giuseppe Toppi (1683).
Il verde: a superficie verde della Villa è aumentata di circa 470mq (+11%) e la sistemazione è stata eseguita dal Servizio Comunale che cura la realizzazione e manutenzione del Verde pubblico. Piante al alto fusto: pini, cipressi, querce, carpini, lecci, tigli. Arbusti: lauro italico, rosmarino, bosso, pitosporo, bambusa, agrifoglio, lentisco, mirto, cisto. Piante in vaso di edera elix, piante stagionali da fiori. Sono stati realizzati 400 mq di prato pronto e circa 300 di prato seminato. In totale 2.978 nuove piante ed essenze messe a dimora, circa 200 metri di impianto di irrigazione automatizzato, per una spesa totale di circa 48.000,00 euro.
La sicurezza: è stato installato e attivato un sistema di videosorveglianza.

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5 anni di fatti... 5 anni di lavori pubblici a Chieti

IL PIANO URBANO DELLA MOBILITÀ (P.U.M.)
IL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ (P.U.M.) e’ una parte del piano strategico elaborato per Chieti: non si può pensare allo sviluppo di una città senza affrontare e dare una risposta credibile ai crescenti problemi di traffico che si riscontrano nel territorio comunale. Problemi derivanti dal peso che Chieti ha acquisito non solo rispetto alla propria provincia ma anche nell’ambito dell’area Chieti-Pescara a seguito del consolidamento di alcune funzioni di eccellenza che vi sono insediate (università, polo ospedaliero, …) mai affrontate fino ad ora.
È un discorso che va ad incidere sulla qualità della vita delle persone, che restituisce la città ai cittadini a partire da chi forse è più debole: bambini, anziani...
L’elaborazione del PUM ha comportato un lavoro di osservazione dei flussi di traffico (entrata e uscita in città), analisi, incontri...
Azioni previste, realizzate o in fase di realizzazione.
Mobilità lenta
Obiettivo: drastica riduzione del traffico di attraversamento interquartiere a ridosso del Centro Storico
Azioni: completamento del sistema di percorsi pedonali meccanizzati nell’ottica di una loro integrazione con la rete portante di trasporto collettivo
Tunnel pedonale combinato ad un ascensore da realizzare in due stralci funzionali: ascensore dal Terminal Bus al Centro Storico (in sotterraneo), tunnel pedonale dalla base dell’impianto di ascensori fino al polo tecnico di via Nicolini.
Interventi di riqualificazione urbana, di miglioramento dell’accessibilità pedonale e, ove plausibile, anche ciclopedonale alle stazioni.
Accesso automobilistico
Centro storico: fortemente selettivo e progressivamente limitato attraverso l’istituzione di una ZTL con controllo automatico degli accessi (varchi elettronici), viene garantito attraverso il completamento dello schema funzionale parcheggio di arroccamento-percorso meccanizzato.
Parcheggi: affidata alla componente più propriamente urbana mediante la previsione di pannelli attraverso cui segnalare stato di occupazione dei parcheggi e percorsi da seguire per ridurre le percorrenze parassite sulla rete urbana.
L’interconnessione della viabilità di accesso ai parcheggi di arroccamento al Centro Storico è prevista sugli assi principali: sulla Dragonara-Chieti-Brecciarola verso il parcheggio di interscambio con il People Mover e su Variante alla Via Colonnetta-Viale Maiella-Viale delle Fornaci-Via Umberto Ricci verso il parcheggio Seminario.
La riduzione dei flussi veicolari stimata sulla viabilità a ridosso del Centro Storico rende fattibile la previsione di interventi di riqualificazione urbana e d’arredo funzionale su tutta la viabilità perimetrale finalizzata al miglioramento delle condizioni di esercizio del TPL, della fruibilità pedonale e della sicurezza.
Trasporto pubblico
Creazione di una rete ecocompatibile e con caratteristiche di velocità, copertura territoriale e integrazione multimodale che la rendano competitiva rispetto al trasporto individuale. I sistemi di trasporto sono totalmente integrati e complementari sotto il profilo funzionale, tariffario e della copertura territoriale.
La rete portante urbana è costituita da:
• linea filoviaria – esteso (verso il quartiere di Madonna del Freddo) e potenziato;
• linea di APM (Automated People Mover) di collegamento tra Madonna delle Piane e il centro storico. Il People Mover costituirà l’elemento di connessione tra i principali poli della città e il loro collegamento con la rete ferroviaria e il sistema della viabilità primaria attraverso una serie di parcheggi di interscambio;
• rete autobus: una nuova linea esercita con mezzi ibridi (metano-elettrici) di collegamento tra i quartieri di Tricalle e del Theate Center.
Sosta
Il progetto di riorganizzazione della sosta investe anche sia il Centro Storico che aree della città che già mostrano un elevato potere attrattivo (centri commerciali…) o per cui sono in previsione significativi interventi urbanistici di sviluppo. Anche in questi casi il PUM propone la regolamentazione della sosta, sostenuta dal potenziamento del trasporto collettivo ed affiancata dalla realizzazione di strutture di parcheggio per l’interscambio che favoriscano l’accessibilità sia ai principali poli attrattori di Chieti da tutto il territorio regionale e dalle principali direttrici della viabilità primaria che da Chieti verso le aree limitrofe, con particolare riferimento all’area Chieti-Pescara.
Zone a sosta regolamentata
L’obiettivo è quello di riorganizzare tutta la sosta su strada recuperando spazi pregiati a favore della mobilità pedonale e garantendo la continuità e la piena agibilità dei percorsi attraverso un progetto di arredo urbano di elevato profilo finalizzato alla ulteriore valorizzazione del Centro Storico.
Introduzione di tariffe che tengano conto del livello di offerta di trasporto pubblico garantita come alternativa per l’accesso alle diverse aree della città, della dotazione di parcheggi disponibili ed, altri parametri per arrivare a definire tre livelli di tariffazione della sosta su strada e nei parcheggi in struttura.
L’incremento dei proventi della sosta, al netto degli oneri di gestione, sarà integralmente reinvestito nel cofinanziamento dei servizi di trasporto pubblico riconosciuto come alternativa per l’accessibilità alle aree strategiche della città.
In Centro Storico la realizzazione di nuove strutture di parcheggio sia a destinazione operativa che pertinenziale e il potenziamento dell’offerta di trasporto collettivo pongono le basi per:
• riservare posti auto ai residenti in aree concentrate e nei parcheggi in struttura;
• istituire, intorno alla ZTL un’estesa area a sosta regolamentata che consenta di concentrare gli arrivi in alcuni parcheggi di arroccamento e in aree particolarmente accessibili in cui mantenere la sosta su strada per la sosta a turnazione veloce.
Viabilità
Programma di intervento in piena sintonia con il Piano Strategico e a completamento delle opere programmate e già finanziate. Lo sforzo maggiore è stato posto nel realizzare un sistema efficiente, di provata sostenibilità tecnico-economica in rapporto alle dimensioni della città e coerente con l’impostazione complessiva delle scelte urbanistiche e dell’organizzazione generale della mobilità urbana.
Procedendo dall’esterno verso l’interno della città nello schema di PUM è possibile riconoscere due itinerari, rispettivamente a sud ovest e a nord est della città, che che tendono ad alleggerire la pressione del traffico proveniente dalle aree montane e dalla valle dell’Alento e destinato in val Pescara sul Centro sulla viabilità a ridosso della città.
Una particolare attenzione è stata riservata a all’area di via de’ Vestini prevedendo:
• realizzazione della viabilità connessa al villaggio del Mediterraneo che produrrà un netto miglioramento dell’accessibilità al polo universitario-ospedaliero dal sistema della viabilità principale;
• previsione di uno studio di fattibilità teso ad individuare il potenziamento e l’estensione di questo sistema verso valle e verso monte sino a potersi configurare come variante alla S.S. 81.
Monitoraggio traffico e informazione
Il PUM prevede l’implementazione di un sistema di monitoraggio del traffico e informazione all’utenza tramite pannelli a messaggio variabile posti sulla viabilità primaria in accesso al capoluogo con l’obiettivo di gestire la distribuzione dei flussi in accesso alla città sulla base dello stato di congestione della rete e di occupazione dei parcheggi.

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In questo e nei prossimi posts verranno presentate le opere pubbliche che l'amministrazione al governo di Chieti negli ultimi 5 anni, è riuscita a portare a compimento: il sindaco Francesco Ricci e l'assessore ai lavori pubblici Luigi Febo rappresentano quella amministrazione illuminata con cui verrà recuperato il gap sociale, culturale ed economico accumulato nei precedenti 20 o 30 anni causato da decisioni scellerate compiute da corrotti e/o, peggio, incapaci!


5 anni di fatti... 5 anni di lavori pubblici a Chieti

RETE IDRICA E FOGNE
Chieti Scalo ha nuovi collettori fognari e finalmente, quando piove, i liquami non invadono più le strade e le case a pian terreno.
Il problema delle fogne a Chieti Scalo è un problema annoso, che parte dagli anni ’60 e mai affrontato dalla precedenti amministrazioni. Si potrebbe parlare a lungo del perchè: incuria, poca considerazione di una zona della città ritenuta a torto periferia nonostante il suo sviluppo.
La mancanza assoluta di interventi da parte delle precedenti amministrazioni, ha fatto sì che nelle giornate di pioggia il rigurgito delle acque reflue dei pozzetti di raccolta ha invaso via Pescara e le vie limitrofe, fin dentro le case, con disagio evidente dei residenti, e situazioni igienico sanitarie indecorose.
La nostra amministrazione, subito dopo il suo insediamento ha affrontato questo problema inserendolo sotto la voce emergenza insieme al rifacimento della rete idrica e delle scuole. Lo ha fatto destinando a questa voce oltre 18 milioni di euro.
Gli interventi più significativi, nella ristrutturazione e nell’ampliamento della rete fognaria, sono stati la costruzione dei nuovi collettori: quello che parte da via Pescara (poco dopo l’incrocio con via Maestri del Lavoro) e si estende sulla direttrice stradale per voltare lungo via Campobasso fino a ricollegarsi con il nuovo collettore di viale Benedetto Croce.
Il nuovo collettore di viale Benedetto Croce percorre il viale nella sua totalità.
E’ stato realizzato anche il collegamento della raccolta delle acque piovane di via dei Vestini (prima inesistente) ed è in fase di ultimazione l’attraversamento della ferrovia della condotta fognaria.
Quest’ultimo attraversamento ha una grande importanza perché risolve il problema il problema (provocato da precedenti lavori) di differenza di quote tra le condotte. In parole povere accadeva che, in caso di pioggia si allagava Chieti Scalo.

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da il Centro (quotidiano dell'Abruzzo) del 5 marzo 2010

RICCI: “VINCERANNO LE PERSONE PERBENE. LA CITTÀ DIRÀ BASTA A QUESTA DESTRA!”
di Maurizio Piccinino
CHIETI. Il colpo di scena ideato dal regista Mario Di Iorio per la presentazione del candidato sindaco Francesco Ricci funziona. «Ladri! Ladri! Ladri! Via Rubacchio!!!», la sala del Supercinema ha un sobbalzo. In onda sul maxi schermo la Chieti del 1993, la trasmissione è: «Il rosso e il nero» di Michele Santoro con Ruotolo allora collegato con palazzo d’Achille dove va in scena la rivolta del 1993 degli amministratori, da destra verso sinistra, contro l’ex sindaco Buracchio e la sua giunta, allora travolta dallo scandalo della Tangentopoli teatina.

Il filmato prosegue si vedono i volti ringiovaniti di dirigenti del centrosinistra che gridano: « Ladri! Ladri! Ladri!». Quel salto nel passato fa scattare gli applausi della platea, crea in sala quel consenso che permette al candidato del centrosinistra di salire sul palco tra i battimani. La sagoma di Ricci si staglia severa e benevola su due prospettive, quella reale e quella virtuale replicata dal maxi schermo. Apre la bocca ed è subito piegato dall’emozione, beve un sorso d’acqua e inizia sotto gli occhi amichevoli del vice presidente della Camera Rosy Bindi a Chieti per dagli sostegno e forse coraggio.

«Cari voi tutti», dice Ricci, «voglio ringraziarvi, da quelli che hanno condiviso con me questa esperienza, ai giovani, ai partiti alleati, a quanti fanno volantinaggio e a chi ha fatto questo video. Voi semplici amati cittadini. Mi siete tutti cari».

Coerente al personaggio più umano e meno politico, Ricci funziona bene quando tocca le corde del sentimento, e lo fa all’inizio e alla fine del suo discorso quando, parla di «onestà a viso aperto». «Abbiamo forse fatto errori, ma l’onestà, la trasparenza, la dirittura morale sovrastano alcune incertezze», dice, «Chieti deve puntare ancora sul cambiamento. Lo dico per i giovani, per le persone più indifese».

Passa all’attacco del suo avversario, il candidato sindaco del centrodestra Umberto Di Primio che mette alle corde utilizzando il video sugli eventi del 1993. «Il suo obiettivo è riportare il passato. Si è alleato con quella destra che ha portato la città allo sfascio. Noi non lo permetteremo», la platea applaude.

Nel mezzo del suo ragionamento Ricci parla delle tante opere fatte, «lavori pubblici per 200 milioni. Dalle fogne allo Scalo, alle piazze cittadine che sono tornate a vivere, alla Villa Comunale», elenca Ricci i progetti per la solidarietà, per lo sport, per i giovani, le tante manifestazioni culturali fatte. Ricorda il sostegno dato al teatro Marrucino e all’innovazione fatta nella pubblica amministrazione comunale.

La platea è con lui. Il segnale di un candidato sindaco che vuole portare avanti il suo progetto di innovazione e ammodernamento passa. Ricorda le vertenze aperte e l’impegno messo in campo per la Olit, per la ex Burgo per i lavoratori di Villa Pini. «Non disperdiamo queste iniziative», esorta.

Poi nel finale viene travolto dall’emozione. Si ferma, non riesce ad andare avanti, beve un sorso d’acqua. «Cari tutti, vi ringrazio. Uniti porteremo a termine il progetto della nuova Chieti». Tocca alla Bindi che riflette. «C’è qualcosa di paradossale», puntualizza, «il video che abbiamo visto a Chieti, così come in Italia dopo Tangentopoli, portò al potere Berlusconi e a Chieti quello strano personaggio di nome Cucullo». Il vice presidente della Camera analizza l’attualità, la nuova «drammatica tangentopoli (Protezione Civile; N.d.R.)». «Ma», osserva, «le persone non si indignano più, c’è nell’opinione pubblica un senso di sfiducia, e temo che si possa fare strada qualcosa di autoritario. Per questo la vittoria di Ricci», rilancia la Bindi, «è la vittoria delle persone perbene, di chi ama la città, che amministrerà ancora con onestà e trasparenza».

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da il Centro (quotidiano dell'Abruzzo) del 12 febbraio 2010

IACOBITTI: RICCI PRONTO A BATTERE L’ARMATA BRANCALEONE DEL PDL

CHIETI. «Il Pd di Chieti è pronto ad affrontare la sfida delle amministrative perché la città possa continuare il cammino iniziato verso un cambiamento reale e solido». Lo afferma Enrico Iacobitti, segretario Pd di Chieti.

«Non ci convince l’armata capeggiata da Umberto Di Primio», dice Iacobitti, «che si candida ad essere il cambiamento di cui la città avrebbe bisogno e lo fa riproponendo persone e temi avanzati da un brutto passato della città, quello dell’amministrazione Buracchio, franata tragicamente, di quella Cucullo, della quale il candidato sindaco è stato un nome di punta per tanti anni, anni di paralisi politica e amministrativa, indimenticabili per Chieti che ne è uscita solo grazie alla vittoria del centrosinistra, cinque anni fa.

Bruno Di Paolo ed Aceto, poi, parlano di alleanza e di programmi salvo non conoscerne il contenuto, forse dipenderà dalla contropartita promessa loro. Non crediamo nel patto di fedeltà che oggi anima questo fronte, si tratta di un amore destinato a finire presto, perché è un patto nato solo per ingannare la fiducia della cittadinanza alla vigilia del voto amministrativo, com’è successo anche in realtà a noi geograficamente vicine, una per tutte, Pescara».

Siamo consapevoli, dice Iacobitti, «delle nostre forze e dell’onestà e trasparenza che hanno contraddistinto ognuno dei cinque anni dell’amministrazione Ricci. Le cose fatte sono state tante: il riordino urbanistico, la riqualificazione del centro storico che ridisegnerà completamente l’immagine e il futuro del cuore cittadino, la Villa Comunale»

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da il Centro (quotidiano dell'Abruzzo) del 12 febbraio 2010

CENTRODESTRA, LISTE CIVICHE IN CRISI
di Maurizio Piccinino
CHIETI. Erano partiti mostrando sicurezza e determinazione. Ora sono in crisi perchè i posti da spartire sono pochi mentre le liste e candidati si moltiplicano. E’ il caso politico dei centristi di destra che sono scesi in campo a sostegno del candidato sindaco Pdl, Umberto Di Primio. La strategia messa a punto dai vertici del Popolo delle libertà, dal senatore Di Stefano e l’assessore Febbo, è molto semplice: prima viene il Pdl, con gli incarichi in caso di vittoria già decisi, poi c’è tutto il resto. Tutto il resto però significa complessivamente 8 liste e oltre 300 candidati in corsa. Di Primio ha tessuto una tela ampia, forse troppo.

In corsa tra le civiche ci sono l’Udc di Andrea Buracchio ; la lista denominata «Giustizia sociale» che fa capo all’ex Dc Bruno Di Paolo, e l’altra capeggiata dall’ex Udeur, nonché ex consigliere regionale della giunta Del Turco , Liberato Aceto. Una lista: «Alleanza per Di Primio», che era stata organizzata potrebbe ora fondersi con quella di Aceto. Insomma la spavalderia finora mostrata dal centrodestra viene frenata dai rischi di un’alleanza politica variegata e litigiosa. I «centristi di destra» inoltre rinviano le presentazioni ufficiali ma minimizzano le divisioni.

«La mia lista è chiusa», dice Bruno Di Paolo, «ed è composta da 40 candidati della società civile con un paio di personaggi con un passato politico alle spalle». Di Paolo non nasconde che se ci sarà un buon risultato potrà chiedere di più al Pdl, lui parla di «ruolo di prestigio». «L’obiettivo personale è quello di risultare tra i più votati in città in modo da poter ambire ad un ruolo di prestigio che la gente mi chiede».

Mostra, invece, disinteresse alla spartizione dei posti Andrea Buracchio, leader dell’Udc. «Il nostro è un partito moderato interclassista con una lista», annuncia Buracchio, «che annovera tra le sue fila professionisti, operai e impiegati». Buracchio, ultimo sindaco Dc di Chieti nel 1993 travolto dalle inchieste di Tangentopoli, auspica una campagna politica dai toni distesi. «L’augurio è che non ci siano dibattiti improntati sulle offese reciproche», aggiunge.

Chi invece rimane in silenzio è Liberato Aceto, ex Udc, ex Udeur di Mastella e ora in procinto di organizzare una lista civica a sostegno di Di Primio. Doveva presentare la lista nei giorni scorsi ma poi ha preferito rinviare. Nel frattempo tra le sue fila è passato un ex assessore della giunta Ricci, Giuseppe Giampietro che ora annuncia di aderire alla lista di Aceto. […]

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da il Centro (quotidiano dell'Abruzzo) del 10 febbraio 2010

PAOLUCCI: RICCI BATTERÀ LA VECCHIA DESTRA NO AI CENTRISTI CHE CHIEDONO SOLO POLTRONE
di Maurizio Piccinino
CHIETI. «Davide contro Golia questo il senso delle amministrative di Chieti. Da un parte il sindaco Ricci, il sindaco più onesto che Chieti abbia avuto da almeno vent’anni a questa parte. Dall’altra parte tutta la peggiore storia politica della destra degli ultimi decenni a Chieti». Silvio Paolucci segretario regionale del Pd rompe il silenzio e si lancia a testa bassa nell’attacco del centrodestra e di quanti nel centrosinistra o tra gli ex alleati, ora si pongono contro la ricandidatura del sindaco Francesco Ricci.

Paolucci nella sua polemica salva i dipietristi, lanciando ancora un accorato appello all’unità. Per il segretario del Pd attorno al candidato sindaco del Pdl, Umberto Di Primio sta rimergendo un misto di vecchi uomini della ex Dc e della destra.

«Dall’amministrazione Buracchio a quella di Cucullo, passando per Di Primio, Di Paolo, Aceto, che come al solito si vendono ai migliori offerenti», accusa Paolucci, «insomma tanto vecchio per una stagione politica che promette di ripiegare Chieti all’isolamento cui l’hanno costretta per vent’anni e all’ingovernabilità».

Paolucci rivela i retroscena che hanno portato alla rottura con alcuni esponenti centristi, tra questi Bruno Di Paolo e Liberato Aceto. «Di Paolo ci chiede per mesi di poter essere il candidato sindaco per il Pd prima di accordarsi con la destra e sempre a Chieti, Aceto chiede ed ottiene di essere consigliere regionale, con i conseguenti benefici personali, nel 2005 nel listino con l’elezione diretta senza passare per i voti dei cittadini. Poi torna a destra dagli eredi di Cucullo, alla condizione che un suo uomo di partito Giuseppe Giampietro assessore fino a tre giorni fa lasci Ricci per un posto nella giunta di centrodestra».

Per Paolucci inoltre Chieti non avrebbe ottenuto nulla dalla giunta regionale di centrodestra. «Città condannata all’asfissia dal nuovo governo regionale, che le nega ogni centesimo di euro».

Il Pd elenca i meriti di Ricci. «Ha fatto opere pubbliche per 60 milioni di euro: il tunnel, la nuova piazza S.Giustino, Piazza Trinità, la Villa Comunale, il Parco Artigianale, il progetto In.Te. Una città che respira, che si apre, perno dell’Area Urbana, al centro del pezzo di territorio più importante d’Abruzzo».

«Anche per questo», conclude il segretario del Pd, «mi appello ancora una volta all’Idv. Siamo soli contro tutti ma mi auguro con tanti cittadini». Liste Civiche Questa mattina scenderà in campo anche un nuovo candidato sindaco Giustino Angeloni che terrà una conferenza stampa al Gran Caffé Vittoria. Angeloni presenterà le liste civiche teatine che lo sosterranno alle elezioni.

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da la Repubblica del 5 marzo 1993

CHIETI, SPUNTA L’ARCHIVIO “SPINTARELLE”
di P.P.
CHIETI. Raccomandati e padrini. Mezza città ora trema davvero. Ieri mattina, si è cominciato a scrivere un altro capitolo dello scandalo che ha decapitato la giunta di Chieti.

Nella roccaforte democristiana d' Abruzzo, dopo le tangenti è saltato fuori – grazie alle rivelazioni dell' ex segretario particolare dell' ex sindaco Andrea Buracchio – un grande archivio di clientele. In una stanza del Comune sono stati trovati 33 faldoni contenenti migliaia di documenti su cui venivano annotate le raccomandazioni. Gli inquirenti li hanno sequestrati insieme a due floppy-disk, dove si pensa che Buracchio (il più giovane sindaco d' Italia, poi finito in carcere per una vicenda di mazzette) tenesse un altro schedario.

Nell' archivio delle spintarelle ci sono migliaia e migliaia di nomi. Politici, avvocati, medici, giornalisti, gente comune e forse anche qualche magistrato. Si parla già di clamorose sorprese, di personaggi politici di primissimo piano che hanno chiesto favori o raccomandato parenti, amici e conoscenti.

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da la Repubblica del 14 febbraio 1993

APPALTI COMUNALI A CHIETI ARRESTATO IL SINDACO DC

CHIETI. Il sindaco di Chieti, Andrea Buracchio e l' ex vicesindaco Enzo Desiderio, entrambi democristiani, sono stati arrestati nella tarda sera, per concussione, su ordine di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Chieti, Alberto Iachini, nell' ambito dell'inchiesta su presunte tangenti per appalti comunali che ha già portato in carcere altre 16 persone.

Gli arresti, secondo quanto si è appreso, sarebbero la conseguenza delle deposizioni di alcune persone arrestate ieri e nei giorni scorsi. L' inchiesta, partita da presunte irregolarità nella contabilizzazione dei lavori di una scuola elementare – pagata per intero e realizzata per metà – portò il 26 gennaio scorso all' arresto di quattro persone, tra le quali un imprenditore (Nicola Serano, N.d.R.). Sulla base delle dichiarazioni di quest' ultimo, l'inchiesta si estese agli appalti per lavori pubblici comunali delle due ultime legislature.

Il 2 febbraio scorso furono arrestate altre nove persone, tra ex ed attuali amministratori e funzionali comunali. Ieri, dopo la denuncia di altri due imprenditori, erano stati emessi otto nuovi ordini di custodia cautelare: due per persone non ancora coinvolte nell' inchiesta e i rimanenti per amministratori che erano ancora in carcere, oppure erano tornati in libertà.

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da la Repubblica del 3 febbraio 1993

CHIETI, IN MANETTE MEZZA GIUNTA
di Claudio Gerino
CHIETI. Un colpo di spugna sulla Giunta Comunale, un monocolore DC, firmato procura della Repubblica: in poco meno di sei ore, quasi tutta l' amministrazione di Chieti è finita dietro le sbarre con l' accusa di concussione, abuso e falso ideologico in atti d' ufficio.

Un complesso scolastico elementare e materno nel rione Selvaiezzi, la cui costruzione, iniziata nel 1984, non s' è ancora conclusa, ma per il quale è già stato pagato il 98% dell' importo complessivo (un miliardo e seicento milioni di lire) ad un imprenditore, Nicola Serano che, messo sotto inchiesta dalla magistratura, ha vuotato il sacco su una "Tangentopoli" di provincia che nulla avrebbe da invidiare alle più note indagini del giudice milanese Antonio Di Pietro: è questa la "base" degli 11 ordini di custodia cautelare (= arresti, N.d.R.) firmati ieri mattina dal giudice per le indagini preliminari Alberto Iachini, su richiesta del sostituto procuratore Bruno Paolo Amicarelli.

Ma l' inchiesta "Mani pulite" chietina dovrebbe riservare, nelle prossime ore, ulteriori, clamorose sorprese, scoperchiando il "Vaso di Pandora" di dieci anni di appalti, opere pubbliche incompiute, tangenti "a go go" e amministrazioni locali più attente alle quote occulte di profitto che agli interessi degli elettori.

E i "signori 10%" scoperti dai giudici e dal capitano Domizi, comdandante della compagnia di Chieti, sembrano destinati a moltiplicarsi e a finire, in massa, nelle patrie galere. Ieri le manette sono scattate ai polsi di Armando Orsini, assessore ai Lavori pubblici, di Raoul Vaccaro (Pubblica istruzione), di Manlio Madrigale (Assistenza sociale), di Renato Zuccarini (Finanze) e di Walter Russo (Urbanistica), tutti dc, tutti vicini all' area di Nenna D' Antonio. In carcere è finito anche l' ex vicesindaco, Gaetano Cameli, un ex socialista passato nelle file della Democriazia cristiana. Latitante, invece, risulta essere l' ex assessore all' Urbanistica Vittorio Supino, noto penalista che, nell' ottobre scorso, uscì dalla giunta guidata dal più giovane sindaco d' Italia di un capoluogo di provincia, Andrea Buracchio, lamentandosi delle ingerenze della magistratura nella pubblica amministrazione. Nella rete dei giudici sono caduti anche quattro tecnici comunali: Peppino Grosso (ingegnere capo del Comune), Franco Pasquale (capo di gabinetto del sindaco), Gianfranco Mancini (geometra dei Lavori pubblici) e Luciano Iezzi (ufficio comunale dell' Economato).

Oggi tutti gli arrestati saranno interrogati dai giudici. Dalla bufera "tangentopoli" sono usciti indenni solo il sindaco, Andrea Buracchio, il vicesindaco, Tullio Sansonetti (assessore all' Ecologia) e due assessori, Giovanna Calignano (Igiene, sanità e affari del personale) e Domenico D' Alessio, (Sport e attività ricreative). Tutti vicini al senatore Gaspari. Si aspetta da un momento all'altro che Buracchio annunci le dimissioni.

Ma chi è il Mario Chiesa dell' inchiesta "Mani pulite" di Chieti? Nicola Serano è stato arrestato lo scorso mese dopo che il presidente del Collegio dei revisori dei conti, Giovanni Pace, aveva scoperto le irregolarità sui pagamenti relativi alla costruzione del complesso scolastico. Serano ha cominciato a parlare il 30 gennaio. Dieci ore di interrogatorio-fiume, tutto il sottobosco dell' assegnazione degli appalti, della scelta delle imprese, degli intrecci tra politica e affari, dei regali fatti agli amministratori, della vera e propria "Cupola" che, secondo lui, gestiva l' amministrazione locale chietina.

Per Non Dimenticare & Andare Avanti 1

In questo e nei prossimi posts presenterò una breve rassegna stampa tratta da internet: la rete è libera ed ha la memoria lunga; conserva e non nasconde nulla a chi vuole trovarela verità; accende invece i riflettori su coloro i quali vorrebbhero celare le malefatte del passato dietro il velo del tempo

da il Centro (quotidiano dell'Abruzzo) del 10 dicembre 2009

TORNA IN PISTA ANDREA BURACCHIO

VERSO IL VOTO Il rientro sulla scena con un incarico politico: condurrà le trattative sulle candidature di marzo

di Fabio Casmirro

CHIETI. C’è un nome di ritorno nell’agone politico in fermento per le comunali di marzo. Ufficializzato ieri l’incarico al nuovo coordinatore cittadino dell’Udc, ed è un nome che i teatini conoscono molto bene: dopo 16 anni di silenzio, rientra sulla scena Andrea Buracchio. Una nota del responsabile provinciale del partito, Angelo Cellini, annuncia la notizia che equivale a una bomba per gli attuali assetti maggioritari, indecisi a ufficializzare candidature e impegnati a trovare equilibri di coalizione sempre più incerti.

«In considerazione dell’urgenza che le attuali circostanze impongono», scrive Cellini, «ho proceduto a nominare responsabile comunale dell’Udc di Chieti l’avvocato Andrea Buracchio». Poche parole, quasi un’affermazione distratta per chi è alle prese con la campagna di adesione del partito all’Unione di centro. Così, l’ex giovane sindaco travolto dalle vicende di tangentopoli nel febbraio del 1993, a cinquant’anni, è pronto a riprendersi quel ruolo politico che lo aveva incoronato primo cittadino alla fine degli Ottanta con una valanga di consensi, circa diecimila voti, un record autentico per Chieti nell’epoca della legge elettorale proporzionale.

Poi le accuse di corruzione, assieme a gran parte della giunta del ‘93, l’arresto e i patteggiamenti a chiudere una lunga storia amministrativa che sembrava definitivamente finita nella polvere, soprattutto per le conseguenze provocate alla comunità: una dichiarazione di dissesto finanziario e gravissimi ritardi nella gestione di una città che fa ancora fatica a rialzarsi. Il «ritorno» di Andrea, al posto del fratello Emanuele, che negli ultimi quindici anni è stato il referente politico dei Buracchio, in realtà era nell’aria.

Già entrato nell’area di Forza Italia, ma rimasto sempre dietro le quinte a gestire quel pacchetto di consensi sempre tributato a una famiglia che, nei primi Sessanta, aveva eletto un altro sindaco, Nicola, oggi Andrea Buracchio fa cadere ogni imbarazzo e torna da referente cittadino di un partito, l’Udc, alleato molto prezioso per garantire la vittoria a uno degli schieramenti in lizza per le comunali di primavera. Buracchio condurrà con il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, la trattativa per la candidatura a sindaco nella coalizione di centrodestra.

Si sa che il Pdl presenterà Umberto Di Primio, avvocato e vicepresidente del consiglio comunale, numero 2 nella prima giunta di Nicola Cucullo, il sindaco missino che, a furor di popolo, aveva conquistato la piazza sulla scia degli scandali provocati proprio dalla Dc di Buracchio. Oggi un cerchio si chiude. L’ex sindaco cacciato dalla destra, torna in politica per allearsi con chi, più di ogni altro, era schierato sul fronte giustizialista.

In realtà, l’Udc non ha ancora sciolto il nodo delle alleanze per il Comune. Ma il quadro politico locale, la Provincia conquistata con una coalizione di centrodestra, lascia solo uno spazio teorico all’Udc per un riposizionamento nel centrosinistra, a meno di sconvolgimenti politici nazionali imprevedibili. Prospettiva peraltro esclusa dal coordinatore del Pdl, Mauro Febbo, che parla senza esitazioni di vittoria assicurata a marzo per la sua parte politica.

Nell’altro polo, resta la designazione del Pd per Francesco Ricci, che in questi giorni è impegnato a definire accordi con altri due portabandiera dei «moderati»: Liberato Aceto e Bruno Di Paolo. Su entrambi i fronti, la partita sembra però tutt’altro che chiusa.